Nella prima citata delibera relativa all’appropriatezza il Fasas assume un ruolo molto importante: l’appropriatezza infatti viene verificata prevalentemente attraverso la coerenza della documentazione contenuta nel Fasas degli ospiti campionati in fase di controllo da parte dell’ASL.
Nell’allegato 3 della sopra citata DGR viene specificato cosa è il FASAS. Risulta composto da 4 sezioni principali:
1. sezioni anamnestiche compilate dai singoli professionisti coinvolti nel percorso assistenziale;
2. sezione relativa all’analisi/valutazione della situazione del singolo ospite e, ove necessario e opportuno, l’analisi del contesto famigliare; questa sezione dovrà contenere:
- l’indicazione degli strumenti validati in uso per le valutazioni (scale di valutazione);
- le valutazioni dei diversi professionisti in funzione del bisogno rilevato e può coinvolgere a seconda della situazione tutte o alcune delle seguenti aree tematiche: • area medica; • area psicologica; • area sociale; • area infermieristica; • area riabilitativa; • area educativo-animativa; • area dell’assistenza tutelare;
3. sezione relativa al percorso dell’utente che dia evidenza della progettualità e della pianificazione degli interventi; nel caso delle RSA è indispensabile in questa sezione la presenza del PAI come dei diari delle diverse figure professionali coinvolte;
4. sezione relativa alla modulistica contenente: i moduli riferiti alla tutela della privacy redatti secondo la normativa vigente e firmati; i moduli relativi al consenso informato per gli specifici atti sanitari proposti; la documentazione (anche in copia) relativa alla tutela giuridica della persona, se ed ove prevista. Non sembra dover contenere anche la documentazione amministrativa (domanda di ingresso e contratto di ingresso) come precedentemente richiesto.
Dati questi contenuti, il Fasas deve contenere anche tutte le registrazioni delle attività svolte dall’utente e differenti dal diario? Ad esempio un’organizzazione che registra su una scheda o a sistema la presenza in palestra o la presenza ad attività di animazione, come la partecipazione al canto, ad attività sociali, deve includere anche queste registrazioni nel Fasas?
La DGR considerata permette che le attività routinarie di assistenza (di solito erogate dall’ASA/OSS) possano essere registrate per eccezione, quando cioè a un ospite non viene effettuata una prestazione routinaria, evitando la registrazione quando la prestazione è erogata normalmente. Ad esempio l’igiene quotidiana non è necessario registrarla tutti i giorni, ma va registrata solamente in caso di mancata effettuazione specificando le motivazioni. Potrà esserci ad esempio corrispondenza tra la segnalazione di indisposizione nel diario infermieristico e il mancato bagno.
Lo stesso vale per le attività educative/animative in cui sembra possibile registrare solo le situazioni eccezionali, cioè la mancata erogazione di un’attività prevista nel Piano.
Un aspetto che vogliamo sottolineare è l’introduzione di una fase di definizione degli obiettivi dell’intervento che va formalizzata nel Progetto Individuale con l’attività di pianificazione degli interventi che è formalizzata nel PAI. Al momento a gran parte delle organizzazioni effettua il PAI, che contiene anche il Progetto Individuale. Bisognerà vedere se questa distinzione comporterà anche di fase di verifica da parte degli enti di controllo la necessità di avere due documenti diversi, anche se strettamente connessi. Nel Progetto Individuale verranno indicati gli obiettivi perseguibili che l’équipe si prefigge di raggiungere sulla base dei bisogni emersi e le relative aree di intervento. Nel PAI verrà inserita la pianificazione delle attività (ad esempio che tipo di attività psico-motoria svolgerà l’ospite e con che frequenza). Per questo aspetto sarà necessario vedere quale indirizzo prende il personale delle ASL cui è delegata la vigilanza ed il controllo. In termini generali si può dire che si va costruendo un modello organizzativo basato sulla pianificazione delle attività da svolgere e sulla registrazione delle attività effettivamente svolte che diventa più facile da verificare da parte di controllori interni ed esterni. Si tratta di lavorare secondo i modelli organizzativi basati sui sistemi di gestione e sul ciclo di Deming (Plan-DO-Check-Act). Le organizzazione che già adottano sistemi di gestione per la qualità o per la sicurezza si troveranno avvantaggiate perché già adottano questa logica.
Per maggiori informazione potete inoltrare le vostre richieste a info@innconsulting.it.
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