La riduzione dei costi: un impegno inderogabile
La riduzione dei costi di gestione è già un imperativo per le RSA, che si trovano, almeno in Lombardia, ad avere a che fare con un nuovo sistema di remunerazione da parte della Regione che introduce il concetto di budget e di riduzione della remunerazione di un 2% rispetto all’anno precedente.
A fronte di questa situazione, che negli anni futuri, vedrà una continua riduzione dei contributi regionali ed un aumento, seppur moderato dei costi, le strutture assistenziali dovranno effettuare uno sforzo per ricercare l’efficienza e non scaricare sugli ospiti e le loro famiglie tutti gli aumenti dei costi.
La soluzione dei tagli generalizzati ed uniformi a tutti i centri di costo porta spesso ad un peggioramento del livello di servizio che innesca una spirale viziosa di caduta della qualità, demotivazione del personale, peggioramento dell’immagine, diminuzione della domanda di servizi e riduzione dei ricavi. Ricercare l’efficienza
La ricerca dell’efficienza, cioè della riduzione dei costi a fronte di livelli di servizio immutati, è un processo continuo che richiede competenza e conoscenza delle problematiche specifiche della case di riposo.
Il primo passo da compiere è l’identificazione dei principali processi che caratterizzano l’organizzazione e la relativa attribuzione dei costi e degli output/outcome che li caratterizzano. Senza questa definizione corretta si rischia di tagliare dei costi che hanno diretto impatto sulla qualità dei servizi da fornire.
Successivamente è possibile identificare i processi che assorbono maggiormente i costi e concentrarsi su di essi per analizzare le modalità di fornitura del servizio.
Una corretta analisi permette di riprogettare le modalità di fornitura dei servizi tagliando gli sprechi e ottenendo in questo modo un contenimento dei costi a fronte di livelli di servizio identici a quelli obiettivo e fino ad oggi forniti.
È vero che la struttura dei costi di una struttura di assistenza è abbastanza incomprimibile perché una parte significativa di questi è rappresentata dai costi del personale. Ma sono sicuri gli amministratori che i costi dei servizi di supporto (amministrazione ad esempio) non sono eccessivi in generale e rispetto alle strutture identificate come riferimento?
Siamo sicuri che i costi del servizio di cucina, di lavanderia, gli acquisti di medicinali e presidi sanitari (solo per fare qualche esempio) non possono essere migliorati senza peggiorare la qualità del servizio erogato? Un confronto con professionisti che conoscono le problematiche del settore è certamente utile per comprendere le possibilità di miglioramento della redditività che la propria struttura si può aspettare.
In alternativa è certo possibile scaricare sul “cliente” (l’ospite o i suoi familiari) i costi dell’inefficienza, alzando le rette; in questo modo si viene meno alla missione sociale delle strutture di assistenza e si perde di competitività con il rischio di non riuscire a soddisfare l’offerta di posti letto, lasciando cioè alcuni posti letto liberi.
In caso siate interessati, contattate info@innconsulting.it
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